Buon giorno a tutti!
Ho alcune novità da comunicarvi: in primis, vi annuncio che SABATO 31 alle
ore 17.00 saremo tutti presenti al Centro Sociale per incontrare i
bambini che frequentano il dopo scuola; i responsabili del Centro
prepareranno dei dolci, noi animeremo e porteremo dei regali.
I regali li acquisteremo MERCOLEDì 28; l'appuntamento è alle 19.30 di
fronte al Centro Commerciale Pianeta per comprare qualcosa a livello
di vestiario (altre idee verranno prese in considerazione).
PENITENZIALE.
GIOVEDì 29 dalle 17.00 il Don è disponibile alle Confessioni (vi
invito ad un esame di coscienza)...
Alle 19.30 incontreremo i Giovani per pregare insieme e prepararci alla
Pasqua.Inutile dire che la presenza di TUTTI è fondamentale...
Il vostro Edu.
martedì 27 marzo 2007
CALENDARIO IMPEGNI SETTIMANALI
venerdì 23 marzo 2007
APPUNTAMENTI
Ragazzi...
Procediamo con ordine:
La pesca per l'auto-finanziamento non si può fare a causa della concomitante raccolta fondi dell'A.I.L.. Comunque non temete perchè il Don ha promesso una mano...
Quindi regolarmente vi aspetto per lunedì, subito dopo la prova canti, per iniziare a lavorare all'Altare della Reposizione. Logicamente, se qualcuno di voi ha la possibilità di provvedere al materiale necessario a costi ridotti o nulli, ben venga!
Per quanto riguarda la Penitenziale, il Don mi ha chiesto un'ora da passare insieme; vi invito, dunque, alla confessione spontanea, in modo da poterci incontrare con il Don giovedì, in sostizione della riunione.
Attendo considerazioni e proposte eventuali.
Il vostro Edu
domenica 18 marzo 2007
ALCUNE CONSIDERAZIONI...
Ciao a tutti,
innanzitutto volevo comunicarvi che sono molto contenta che l'incontro con Don Angelo vi sia piaciuto, per me è stata lo stesso. Quanto all'invito per le nostre riunioni, non dobbiamo dimenticare di avere già un sacerdote di riferimento o "padre spirituale" che, forse, dovremmo imparare a rivalutare e ad amare un po' tutti. Le persone, quando le conosciamo da anni, ci si rivelano in tutti i lati del loro carattere, così, a volte, possono sembrarci antipatiche o ostili, ma è solo perchè le abbiamo viste e "vissute" anche nelle loro giornate no. E chi può dire di non averne? Le persone "nuove", invece, compaiono nella nostra vita una volta e quella volta ci danno il meglio, così, ci sembra che siano perfette e speciali, ma in realtà non le conosciamo davvero in tutti i loro lati. Con ciò non voglio assolutamente dire che Don Angelo non sia una persona speciale, ma vorrei farvi riflettere sul fatto che anche il nostro Don lo è, con tutte le sue arrabbiature e che può darci davvero tanto, anche se in maniera diversa. Ricordiamo che Dio sa quello che fa e, se ha voluto che avessimo lui per sacerdote, un motivo c'è di sicuro.
Per quanto riguarda il blog, poi, le mani questa volta non sono mie, ma di Gab, quindi è con lui che dovete complimentarvi!
Cambio argomento per dirvi qualcosa riguardo la riunione di giovedì scorso. Mi rivolgo in particolare a Stefania e Mimma, sperando che leggeranno queste righe, ma è bene che leggiate tutti. Molto spesso io ho modi un po' bruschi per far capire le cose, perchè metto sempre tanta passione in quello che faccio e, quando mi sembra che ciò non venga compreso, esagero con i toni. Stè, io credo che tu stia facendo un bel cammino, fatto di piccoli passi, fatto di poche parole, di gesti, fatto di cose che non avresti mai creduto di poter dare fino a pochi mesi fa. Mimma, tu ci stai dentro da un po' di più, invece, e sei sempre stata una costante del gruppo, non ho mai dovuto sollecitare il tuo interesse, nè ti ho mai dovuto cavare le parole perchè hai sempre avuto qualcosa da dire. Io sono felice che, ora, questo cammino lo stiate facendo insieme e credo che anche Gab la pensi come me, ma vorrei che non vi chiudeste. Sono contenta della vostra amicizia, ben venga! Ma non siete sole in una stanza. Il momento della riunione è il momento in cui dobbiamo condividere, in cui dobbiamo prendere quanto più possibile dagli altri, voi, però, durante questo momento, non date e non prendete, se non da voi stesse. Questo non vi fa bene e non fa bene al gruppo. Immaginate se tutti noi facessimo le riunioni in coppie, cosa ne verrebbe fuori? E poi, io credo che voi non abbiate una testa sola, ma due, e che abbiate diverse opinioni che potrebbero arricchire tutti. Questa è la ragione per cui mi sono arrabbiata tanto giovedì, ma non sono sicura che si sia compresa a pieno. Mi auguro, Stè, che tu, da persona matura quale ti ritengo, abbia compreso le mie motivazioni, almeno ora che le ho spiegate più chiaramente, e che tu, Mimma, ti renda conto che devi essere una guida, considerando che sei "veterana" di AC per Stef e anche per tutti gli altri. Conto sul vostro appoggio, sempre.
In ultimo ho lasciato una comunicazione. Abbiamo ottenuto il consenso dalla Madre Superiora della Casa Famiglia Padre Annibale di Francia per passare due ore con i bambini martedì 27 marzo. Entro mercoledì 21 devo dare una risposta sicura circa il numero di persone che parteciperanno all'incontro con i bambini. Questa dovrebbe essere un'esperienza del GRUPPO, quindi cercate di essere presenti. Purtroppo il martedì è l'unico giorno in cui i bambini sono liberi nel pomeriggio, per cui non mi chiedete di cambiare giorno. Io e Gab ci siamo molto impegnati per questo progetto e, se prima di questa data, si potesse fare una raccolta fondi... Beh, potremmo portare con noi qualche regalo!
Attendo commenti e proposte. Non mollate!!! Conto, anzi, contiamo su di voi, davvero tanto!
Vi voglio bene. Buonanotte.
Mi inserisco a ruota per anticiparvi che la realizzazione dell' Altare della Reposizione è compito nostro; non temete, i Giovani ci daranno una mano, ma almeno la parte creativa sarà nostra.
Dato che mancano 15 giorni scarsi, per la riunione di giovedì gradirei idee a profusione... E' un compito importante, quindi mi aspetto massima serietà da tutti voi, conscio che non ci deluderete... Grazie!
Il vostro Edu
venerdì 16 marzo 2007
PENITENZIALE
Cari fanciulli,
per domani è stata sospesa la penitenziale. Abbiamo ritenuto opportuno darvi un po' di tempo in più per riflettere. Vorremmo le vostre considerazioni, però, su cosa significa "confessione" alla luce del cammino che stiamo facendo. Ho modificato per l'ennesima volta il blog e questa è l'ultima, fatevelo piacere! Comunque prima non era pacchiano!!!
FOTO E NUOVO BLOG
Le promesse sono debiti... ed eccovi il nuovo blog e le foto del ritiro!
Queste sono solo alcune, ma tutte non ci entrano!!! Quella di gruppo, l'ho sistemata a lato, spero che nella prossima il gruppo sia intero e non manchi proprio nessuno!!!
Ora vado a letto, sono stanchissima! Rispondetemi a questa domanda: avete visto quanti eravamo stasera a riunione? Cosa ne pensate? Baci baci, la vostra Edu
sabato 10 marzo 2007
LITURGIA
PRIMA LETTURA
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb. L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: “Voglio avvicinarmi a vedere questo meraviglioso spettacolo: perché il roveto non brucia?”. Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: “Mosè, Mosè!”. Rispose: “Eccomi!”. Riprese: “Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!”. E disse: “Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe”. Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio. Il Signore disse: “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dalla mano dell’Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele”. Mosè disse a Dio: “Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?”. Dio disse a Mosè: “Io sono colui che sono!”. Poi disse: “Dirai agli Israeliti: ‘‘Io-Sono’’ mi ha mandato a voi”. Dio aggiunse a Mosè: “Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione”.
SECONDA LETTURA
In quei giorni, Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb. L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: “Voglio avvicinarmi a vedere questo meraviglioso spettacolo: perché il roveto non brucia?”. Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: “Mosè, Mosè!”. Rispose: “Eccomi!”. Riprese: “Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!”. E disse: “Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe”. Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio. Il Signore disse: “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dalla mano dell’Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele”. Mosè disse a Dio: “Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?”. Dio disse a Mosè: “Io sono colui che sono!”. Poi disse: “Dirai agli Israeliti: ‘‘Io-Sono’’ mi ha mandato a voi”. Dio aggiunse a Mosè: “Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione”.
SECONDA LETTURA
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Non voglio che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque e perciò furono abbattuti nel deserto. Ora ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono. Fratelli, non mormorate, come mormorarono alcuni di essi, e caddero vittime dello sterminatore. Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere.
VANGELO
Non voglio che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque e perciò furono abbattuti nel deserto. Ora ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono. Fratelli, non mormorate, come mormorarono alcuni di essi, e caddero vittime dello sterminatore. Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere.
VANGELO
Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: “Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”. Disse anche questa parabola: “Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l’avvenire; se no, lo taglierai”.
Questa volta non inseriamo alcuna spiegazione; gradiremmo i vostri commenti.
Questa volta non inseriamo alcuna spiegazione; gradiremmo i vostri commenti.
Gabedu
martedì 6 marzo 2007
PRECISAZIONI
Ragazzi,
è inutile nascondervi il mio disappunto per la vostra mancanza di adesione al ritiro quaresimale previsto per domenica. Questa non è quella che voi chiamereste "ramanzina", è semplicemente un modo per farvi riflettere su una cosa che per me, ed anche per Gabriele, è importante davvero. Costituirsi come gruppo di AC significa essere parte integrante dell'Associazione in ogni sua espressione, sia essa ristretta al solo gruppo di settore o aperta a tutti i gruppi parrocchiali. Forse, l'errore è stato nostro: non abbiamo dato molta importanza all'iniziativa credendo che avreste aderito tutti. Invece, così non è stato ed ora ci troviamo con cinque (quattro sicure) adesioni... A questo punto mi viene da domandarmi: se questa è la reazione alla proposta per un giorno di ritiro, sarà pronto il gruppo ad affrontare un'uscita di tre o quattro giorni? E' ovvio che mi risponderei di no. I membri di un gruppo fanno ferro e fuoco per partecipare alle iniziative collettive, si sentono ESCLUSI se non vengono invitati, cercano di sacrificare gli altri impegni a favore di quelli del gruppo... Voi non avete fatto tutto questo. E, mi dispiace, ma non avete l'alibi della cosa noiosa che poi chi se ne importa, questo è un incontro del gruppo giovanissimi con gli altri gruppi per un momento di riflessione personale, di settore e di associazione. E' previsto il momento per pensare, quello per parlare con il proprio gruppo, quello per stare tutti insieme, ma, principalmente, è previsto il ritiro per camminare in Cristo, verso la Pasqua. Non so perchè, ma sembra che di questo se ne importino davvero pochi e me ne dispiaccio. Non vi abbiamo mai considerati dei ragazzini, ma questo atteggiamento è da ragazzini, state snobbando un evento che vi coinvolge in prima persona... vi coinvolge perchè VOI siete il futuro dell'AC e della nostra parrocchia, sarete, se Dio vuole, i futuri responsabili di settore, i futuri edu, i futuri membri del gruppo giovani, ma quanto volete essere tutto questo? Siamo ad un bivio, ragazzi, ponetevi delle domande, perchè, secondo me, stiamo fermi da mesi in un punto e non ci muoviamo di un passo. Assumersi delle responsabilità non è facile, ma voi, ora, DOVETE farlo e, se l'Associazione è solo un modo come un altro per riempire il vostro tempo libero e non siete disposti a sacrificare nulla per ciò che è e che rappresenta, allora, mi dispiace, ma voi avete sbagliato strada ed io e Gabriele possiamo ritirarci in buon ordine perchè non vi abbiamo trasmesso proprio nulla, se non un sentimento di affetto più o meno forte nei nostri confronti. Pensateci, riflettete. Ne riparliamo giovedì a riunione, anticipiamo alle 19.00.
Buona notte.
lunedì 5 marzo 2007
DOMENICA 11 MARZO 2007
Cari pargoli,
vorremmo sapere cosa avete deciso a proposito dell'incontro di domenica. Desidereremmo che foste presenti, e, dal momento che conosciamo i vostri tanti impegni, sareste dispensati dalla catechesi quaresimale di sabato. Attendiamo proposte e commenti.
Saluti,
gli Edu.
sabato 3 marzo 2007
LITURGIA
Dal momento che, anche questo sabato, non ci vedremo per la liturgia eccovi le letture e le spiegazioni... Leggete, per voi, non per noi...
PRIMA LETTURA
Dal libro della Genesi
Dal libro della Genesi
In quei giorni, Dio condusse fuori Abram e gli disse: “Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle” e soggiunse: “Tale sarà la tua discendenza”. Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia. E gli disse: “Io sono il Signore che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questo paese”. Rispose: “Signore mio Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?”. Gli disse: “Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un piccione”. Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all’altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calavano su quei cadaveri, ma Abram li scacciava. Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco un oscuro terrore lo assalì. Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un forno fumante e una fiaccola ardente passarono in mezzo agli animali divisi. In quel giorno il Signore concluse questa alleanza con Abram: “Alla tua discendenza io dò questo paese dal fiume d’Egitto, al grande fiume, il fiume Eufrate”.
SECONDA LETTURA
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Fatevi miei imitatori, fratelli, e guardate a quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi. Perché molti, ve l’ho già detto più volte e ora con le lacrime agli occhi ve lo ripeto, si comportano da nemici della croce di Cristo: la perdizione però sarà la loro fine, perché essi, che hanno come dio il loro ventre, si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi, tutti intenti alle cose della terra. [La nostra patria invece è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose. Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete saldi nel Signore così come avete imparato, carissimi!]
VANGELO
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: “Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia”. Egli non sapeva quel che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all’entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo”. Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono ad alcuno ciò che avevano visto.
SPIEGAZIONE A CURA DI ALVISE BELLINATO
COME DIO SI MANIFESTA
Oggi la gente è molto attratta dalle presunte manifestazioni del divino: si precipita in massa in luoghi in cui sembra che la Madonna appaia, oppure va alla ricerca di fenomeni speciali o di persone che rivelano la presenza di Dio in qualche modo. Esiste una certa ricerca di fenomeni mistici, miracoli e manifestazioni del soprannaturale. Ma, oltre ai programmi televisivi, alle riviste specializzate ecc., la Bibbia cosa ci dice su questo argomento?La Scrittura parla molto chiaro delle diverse manifestazioni di Dio nella storia: ci dice come avvengono, cosa accade quando Dio si rivela, quali sono le reazioni degli uomini.Le letture di oggi, ad esempio, ci presentano tre manifestazioni di Dio, in contesti e modalità diverse. Analizzandole, possiamo forse imparare qualcosa per il nostro cammino quaresimale.
Oggi la gente è molto attratta dalle presunte manifestazioni del divino: si precipita in massa in luoghi in cui sembra che la Madonna appaia, oppure va alla ricerca di fenomeni speciali o di persone che rivelano la presenza di Dio in qualche modo. Esiste una certa ricerca di fenomeni mistici, miracoli e manifestazioni del soprannaturale. Ma, oltre ai programmi televisivi, alle riviste specializzate ecc., la Bibbia cosa ci dice su questo argomento?La Scrittura parla molto chiaro delle diverse manifestazioni di Dio nella storia: ci dice come avvengono, cosa accade quando Dio si rivela, quali sono le reazioni degli uomini.Le letture di oggi, ad esempio, ci presentano tre manifestazioni di Dio, in contesti e modalità diverse. Analizzandole, possiamo forse imparare qualcosa per il nostro cammino quaresimale.
NELLA DESOLAZIONE: La prima manifestazione è quella che capita ad Abramo.Siamo in un contesto abbastanza oscuro. Abramo si trova in un momento cruciale della sua vita: Dio gli ha fatto una promessa grave e lui ha deciso di crederci.Ma non è facile.Le sicurezze accumulate nel corso di una vita sembrano crollare e deve abbandonare la sua terra, cioè tutto quello che per lui rappresenta certezza e futuro, il frutto del lavoro e della tradizione di famiglia.Ci sono delle domande insistenti nella mente e nel cuore: “Come faccio ad essere sicuro che Dio mi aiuterà?”. La tentazione è alla porta del suo cuore e batte forte.E’ notte fonda.Un torpore cade su di lui.Un oscuro terrore lo assale.Se volessimo interpretare questo quadro di insicurezze, domande, notte, torpore, oscuro terrore, alla luce della teologia spirituale, potremmo dire che qui ci troviamo in quello che S. Ignazio di Loyola (fondatore dei Gesuiti) chiamerebbe il classico momento di desolazione spirituale.Il suo consiglio è che nei momenti di desolazione è meglio non prendere decisioni importanti perché al 90% sarebbero decisioni sbagliate. Meglio aspettare, tenere duro, confidare in Dio, richiamare alla memoria le decisioni prese nei momenti di consolazione e pregare tanto Dio che ci venga in soccorso. Soprattutto sforzarci di pregare, di preparare l’incontro con Dio, che presto avverrà.Ed è esattamente ciò che fa Abramo: prepara tutto il necessario per celebrare quella che noi oggi definiremmo una liturgia. A noi moderni le modalità rozze di questa preparazione appaiono strane. Ma sforziamoci di vedere il significato profondo dei gesti di Abramo: obbedendo a un impulso interiore egli non si lascia vincere dall’oscurità e dalla paura: si dà da fare e organizza tutto il necessario per un momento di incontro con Dio, all’interno di un rito, di una specie di liturgia.E durante questo momento di liturgia avviene la manifestazione di Dio, l’oscurità svanisce, una “fiaccola ardente” illumina le tenebre della notte, le forze ritornano, la Parola risuona forte e chiara: “Io ti confermo la promessa che ti ho fatto”.Se leggiamo le pagine successive della Genesi, vediamo che Abramo, dopo questa esperienza di notte spirituale, continuò il suo cammino con il Signore e vide le promesse di Dio realizzarsi a una a una nella sua vita.Quella notte di oscurità e terrore è stata importante per lui: è stata la notte dell’alleanza. La notte in cui ha continuato a cercare Dio con fede.In mezzo alle prove.
NELLA CONSOLAZIONE: La seconda manifestazione che abbiamo ascoltato oggi, è quella del Vangelo.Il contesto è veramente opposto, rispetto a quello di Abramo.La luce è candida e sfolgorante.Appare la gloria.“E’ bello stare qui!” esclamano gli apostoli entusiasti.Si spera che il tempo non passi mai, perché è troppo bello assaporare la presenza di Dio in questo modo.Tutto è chiaro e sicuro: non ci sono più dubbi o domande.Si può udire chiara e distinta la voce del Padre che ci parla.Si vede Gesù luminoso e splendente.Finalmente si capiscono le cose come stanno: il velo è squarciato e tutto è chiaramente rivelato.S. Ignazio direbbe che questo è un momento di consolazione spirituale.Infatti, nella tradizione cristiana, la trasfigurazione di Gesù sul Tabor ë stata spesso usata come icona per esprimere quella fase della vita spirituale e umana, in cui ci sentiamo rafforzati da Dio, in cui la preghiera si fa più intensa, la grazia è sentita, la fede rafforzata.Potrebbe essere questo che accade in alcune parrocchie, durante gli esercizi spirituali quaresimali o in particolari momenti in cui, staccata la spina con i nostri impegni quotidiani, riusciamo a concentrarci maggiormente su Dio.La trasfigurazione è un momento “alto” della vita spirituale, avviene su un monte elevato, contrariamente al momento di “basso” vissuto da Abramo in pianura.Negli “Esercizi spirituali” Ignazio ci consiglierebbe di fare tesoro di momenti come questo, di “ricaricare le batterie spirituali”, di esprimere la nostra gratitudine a Dio e soprattutto di utilizzare questo momento per affrontare con coraggio rinnovato il prossimo momento di oscurità nel nostro cammino, che presto arriverà.Nel Prefazio della Trasfigurazione del Signore, la liturgia della Chiesa ci guida a dare questa interpretazione: “Dinanzi ai testimoni da lui prescelti, Gesù rivelò la sua gloria e nella sua umanità, in tutto simile alla nostra, fece risplendere una luce incomparabile, per preparare i suoi discepoli a sostenere lo scandalo della croce”.La trasfigurazione, quindi, serve a preparare i discepoli per i momenti difficili.La gloria contemplata aiuterà a rimanere in piedi nel momento dello scandalo.La luce incomparabile aiuterà a resistere alle tenebre del Golgota, dinanzi alla croce.La nostra memoria è un’arma a doppio taglio: può riportarci alla mente cose brutte del passato e gettarci nella depressione e nello sconforto. Ma può anche essere uno strumento per rafforzarci: il ricordo di ciò che abbiamo vissuto ci sostiene e ci conforta nei momenti duri, alimentando la nostra speranza e facendoci resistere. Ed è in questa seconda accezione che Gesù intende manifestare la sua gloria a Pietro, Giacomo e Giovanni. Li prepara ad essere le colonne della Chiesa, alimentando la loro speranza sul Tabor.
NEL QUOTIDIANO: Esiste poi una terza manifestazione di Dio.E’ una manifestazione di cui quasi nessuno si rende bene conto: molti cristiani non se ne sono mai accorti e non l’hanno mai nemmeno immaginata. Ma è reale e autentica.Dio è presente in noi, con il suo Spirito, dal giorno del Battesimo. I nostri corpi sono tempio della sua gloria.S. Paolo parla di questa manifestazione dello Spirito in questi termini: “Lo Spirito intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili”. Anche quando dormiamo, lo Spirito è dentro di noi e continua a pregare.Questa manifestazione non avviene attraverso una “fiaccola ardente”, come accadde ad Abramo. E nemmeno attraverso lo sfolgorio di vesti e il trionfo di luce, come accadde ai tre apostoli sul Tabor.E’ una manifestazione silenziosa: la presa di coscienza che Dio è in noi, che il suo Spirito vive nei cuori e ci orienta al bene, se ci lasciamo guidare dal suo influsso.Se capissimo questo, cesseremmo di cercare manifestazioni di fuori.Da qui nasce l’offerta del nostro corpo, come sacrifico vivente, santo e gradito a Dio, da qui possiamo comprendere le parole della seconda lettura: “Egli trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose”.Il nostro corpo è un tempio prezioso: alla fine anche in questo corpo Dio manifesterà visibilmente la sua gloria, come ha fatto nel corpo del suo Cristo. Per il momento questa gloria c’è, è reale. Si chiama Spirito Santo. Ma è una gloria che spesso dimentichiamo o non sappiamo vedere.Durante la Quaresima noi ci sforziamo di far sì che Dio si manifesti in noi, attraverso le opere di conversione, misericordia e penitenza quaresimale. Cerchiamo di vivere questo tempo santo come una occasione in cui l’opacità del corpo si attenui e lasci traspirare un raggio dello splendore che la inabita: la presenza di Dio.E’ questa presenza che siamo chiamati a portare ai nostri fratelli nel bisogno.“ASCOLTATELO!”Nella depressione di Sodoma, sulla vetta del Tabor, nella pianura di Canaan o nella nostra vita quotidiana, Dio si manifesta quindi in diversi modi.Preghiamo perché le parole che il Padre ci ha detto oggi: “Questi è il Figlio mio, l’eletto: ascoltatelo” possano adempiersi in noi e perché possiamo avere occhi per vedere la sua manifestazione e orecchie per ascoltare la sua voce.
Buona liturgia!
Gli Edu
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